© 1997 Oliver Baumann • Ermenegildo Bidese |
Galaimet panàndar | Collage | Collage | |||
xxx | Brachte dein Jagen Dich in meine Gründe. Du fragst den Weg hinaus? Spüre Deinen Haken an der Lippe, liege mit Glasaugen Dir zu Füßen. Du fragst den Weg hinaus? Schiene meine Flügel, ich weiß den Weg hinaus. Drücke das Fenster ins Gesicht. Eiszapfenwettlutschen mit der Sonne. Nacht macht mein Fenster zum Spiegel. Trinke mir zu und mache Bockspringen mit meinem Schatten. Möchte mich graben in Dein Schwellen, in den Refrain Deines Körpers. Ich betrachte sie. Ihr Lächeln ist wie der erste Schluck Bier nach einem harten Tag. Ich höre nicht auf sie zu be-trachten, studiere ihre Linien, ihr Relief, als säße ich vor einer Landkarte. Selbst wenn sie mal zu Hause ist, - duschen tut sie hier -, warte ich auf sie. Illusion vom geregelten Nebeneinander. Steht sie in der Küche, ist mir, als hätte ich vergessen den Gashahn aufzudrehen. DU rühmtest den Reiz des Nebels und die pastose, dunkle Farbe des Wassers, ALS wir die sonnende Brücke überquerten, DAS ansteigende Brückengeländer mit Eisenspitzen geschützt, BRACH mein Herz in kleine Felsen. | È il tuo andar a caccia che ti condusse nei miei terreni. Chiedi come uscirne? Sento il tuo uncino sul labbro, con occhi vitrei giaccio ai tuoi piedi. Chiedi come uscirne? Stecca le mie ali, io so come uscirne. Mi premo la finestra in faccia. Competere con il sole a succhiare ghiaccioli. La notte trasforma la mia finestra in specchio. Bevo alla mia salute e salto alla cavallina con la mia ombra. Vorrei affondare nel tuo gonfiarti, nel ritornello del tuo corpo. La osservo. Il suo sorriso è come il primo sorso di birra dopo una giornata difficile. Non smetto di mirar-aspirarla, studio i suoi lineamenti, i suoi contorni, come se fossi seduto davanti a una carta geografica. Perfino quando è a casa, - è qui che fa la doccia - , l'aspetto. Illusione di una coesistenza regolata. Quand'è in cucina, mi sembra, d'aver dimenticato di aprire il gas. TU decantavi il fascino della nebbia e il pastoso color scuro dell'acqua, QUANDO attraversammo il ponte che prendeva il sole, LA spalletta del ponte in salita protetta da punte d'acciaio, si SPACCÒ il mio cuore in piccole rocce. | |||
Oliver Baumann in Zimbar-Gaprècht dar Siban Komàüne Gròazòostarhòam, xx.xx.2021 | Oliver Baumann Berlin-Neukölln, 1984 aus: Oli Baumann: "Der Schlaf im Traum", | Traduzione: Enrico Sartori 18.04.2021 | |||
Pilde von Kristopher Berlinsky: BERLIN 1984, Sonnenallee, geschlossener S-Bhf. Eingang in Neukölln | |||||